La sindrome di Cotard prende il nome da Jules Cotard, neurologo francese dell’Ottocento, che la descrisse con il nome “Le délire de négation” (il delirio di negazione).
Chi soffre di questa patologia arriva a negare totalmente di esistere, sostenendo di essere morto. La comparsa dei primi sintomi è improvvisa e in molti casi la persona trova una spiegazione alla sua morte modificando un episodio passato come un incidente, uno svenimento, un ricovero e distorcendolo per spiegare la propria dipartita. A partire dalla convinzione di essere morti si manifesta l’assenza di reazione a stimoli esterni (come ad esempio il rifiuto di mangiare o di bere) perché si ritiene, in quanto morti, di non averne la necessità. La caratteristica fondamentale della Sindrome di Cotard è il delirio nichilista che consiste nella negazione totale del corpo o di alcune parti di esso (“non ho lo stomaco” o “non ho il braccio”) oppure nella modificazione degli organi vitali (“il mio cuore è diventato di pietra”).
Questo delirio non coinvolge solamente aspetti materiali, il corpo appunto, ma anche lo spirito (“sono senza anima”), i beni materiali (“non ho abiti”, “non ho casa”, “non ho cibo”) e relazionali (“non ho famiglia”) oppure, addirittura, l’intera persona e le sue caratteristiche (nome, età ed esperienze passate), in alcuni casi si arriva alla negazione totale della propria persona (“non esisto”, “non sono mai nato”).
A volte sono presenti idee deliranti di enormità fisica: il corpo è percepito come immenso, senza limiti, espanso a tutto l’universo, immortale e onnipotente.
L’eziologia della Sindrome di Cotard è sconosciuta e dibattuta, si pensa che sia dovuta all’interruzione patologica delle fibre nervose che connettono il centro delle emozioni alle aree sensoriali, è relativamente rara (ad oggi sono stati descritti circa un centinaio di casi) e coinvolge più frequentemente le donne anziane con compromissione cerebrale organica e con precedenti episodi maniaco-depressivi.
La disponibilità ai giorni nostri di terapie efficaci nella cura della depressione ne ha ridotto notevolmente l’insorgenza.
PENSAVO DI ESSERE MORTO: LA SINDROME DI COTARD
