La philofobia è la fobia specifica di innamorarsi, chi ne soffre ha paura di instaurare una relazione amorosa ed evita tutte le situazioni che possano metterlo in contatto con la situazione temuta.
Come ogni fobia ha delle caratteristiche ben precise:
- Paura marcata, persistente ed eccessiva nei confronti della situazione temuta;
- Risposta ansiosa e immediata all’esposizione dello stimolo fobico;
- La paura viene riconosciuta dal soggetto come eccessiva e irragionevole;
- Di fronte alla situazione minacciosa il soggetto mette in atto la strategia dell’evitamento.
Questa condizione non è il semplice nervosismo che si può sentire quando conosciamo qualcuno che ci piace, poiché il timore è così intenso che mette in moto meccanismi di difesa, come, ad esempio, la fuga: tirarsi indietro è un comportamento molto diffuso, chi soffre di questa fobia quando la relazione sta per passare a una fase successiva tende a fuggire: si nega al telefono e trova scuse per non uscire con il potenziale partner.
Un altro meccanismo di difesa è la ricerca di difetti nel partner che vengono utilizzati come giustificazione per non andare più a fondo nei loro sentimenti.
Un’altra soluzione è scegliere partner irraggiungibili in modo da evitare l’intimità, l’amore diventa impossibile e la persona non deve mettere in discussione la sua capacità di amare, se la relazione è destinata al fallimento è a causa di incompatibilità o perché il potenziale partner non è disponibile, in questo modo il philofobico non sentirà di essere l’artefice del fallimento della relazione.
Nonostante l’amore sia considerato come un qualcosa di positivo e come tale ricercato, alcune ricerche hanno dimostrato che molte persone si dichiarano spaventate di fronte all’innamoramento, innamorarsi implica emozioni diverse e molto intense: felicità, ansia, rabbia, gelosia, vergogna. Queste emozioni possono essere percepite come incontrollabili, ma per chi soffre di philofobia (o di qualsiasi altra fobia) perdere il controllo è impensabile, ciò che viene temuto, infatti, non è tanto l’innamoramento in sé, quanto la perdita del controllo dei propri comportamenti e delle proprie emozioni che potrebbe portare a comportarsi in modo istintivo e irrazionale.
Romina Tavormina ha condotto nel 2014 uno studio pubblicato su Psychiatria Danubina, Vol. 26, Suppl. 1 e ha analizzato la crisi della coppia nella società odierna sia dal punto di vista della sociologia che da quello della psicologia. Il sociologo Baumann considera la crisi della coppia e l’aumento dei single come il risultato della crisi della società moderna, sostiene che viviamo in un mondo fluido dove tutto cambia rapidamente e non c’è nulla di stabile e questo influenza anche la coppia. Da un punto di vista psicologico, analizzato secondo le teorie psicoanalitiche, è emerso che alcuni soggetti hanno difficoltà a mantenere legami stabili perché soffrono di philofobia a causa di relazioni disfunzionali nell’infanzia.
In conclusione, secondo questo articolo, le persone che hanno paura di amare sono incapaci di amare. Sebbene siano spesso siano convinti del contrario, ricercano l’amore che mancava durante l’infanzia e l’origine della paura può essere rintracciata nella relazione che il bambino ha stabilito con le figure genitoriali nell’infanzia. Nella storia di questi soggetti c’è spesso una madre che non è stata in grado di avere una relazione empatica il bambino e non lo ha aiutato a imparare a gestire i sentimenti. Padri emotivamente distanti non hanno favorito la separazione del bambino dalla madre rendendolo legato alla famiglia d’origine in un modo che non permette di stabilire relazioni d’amore adulte sani e durevoli.
La philofobia si può superare? Sì, può essere trattata come un qualsiasi altro tipo di fobia. Inizialmente lo scopo è ridurre il livello d’ansia scatenato dalla situazione temuta, una terapia cognitivo-comportamentale può essere molto utile in questo caso.
Una parte importante del trattamento deve essere riservata a indagare la motivazione che sottende alla paura di farsi coinvolgere in un legame sentimentale, se dovessero emergere idee e pensieri disfunzionali questi dovrebbero essere discussi con il terapeuta in modo che la persona possa essere in grado di vivere una relazione sana senza timori.